30.1.17

NAVI DI GRANO AVVELENATO IN ITALIA

 
Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


di Gianni Lannes

La materia prima per pane e pasta tricolore sbarca sempre più dall’estero, però con sempre meno controlli sanitari o di frontiera. Basta un trucco all’italiana e diventa come per magia roba “made in Italy” da somministrare a tutto il mondo, italidioti compresi. L’ultima nave (13.975 tonnellata di stazza lorda) approdata dal Canada (Port Colborne), sabato 28 gennaio a Manfredonia in Puglia, si chiama Prosna e batte la bandiera ombra liberiana. Lo scafo della portarinfuse è vistosamente malmesso e i camion a rimorchio che caricano la mercanzia tossica non vanno per il sottile quanto ad igiene, poiché con gli stessi mezzi trasportano di tutto. I conducenti dei mezzi articolati hanno fretta di raggiungere i vicini pastifici che vanno per la maggiore. E' il terzo mercantile che giunge in loco col  famigerato "grano" dall'inizio dell'anno. Oggi ho chiamato sia la capitaneria di porto (0884.583871) che i piloti (0884.584870), ma nessuno si è degnato di rispondere al telefono.

 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 
Al porto “alti fondali”, ufficialmente inagibile dentro l’area inquinata dall’Eni inserita - il 10 gennaio 2000 e mai bonificata - dal ministero dell’Ambiente nel perimetro marino di territorio bombardato dall’inquinamento chimico (soprattutto arsenico, cromo e mercurio), soltanto nel 2016 sono state scaricate 1 milione di tonnellate di grano duro straniero; un altro milione e mezzo sempre nello stesso periodo è stato sbarcato negli altri porti pugliesi. Niente male per un porto secondario, lontano da occhi indiscreti, dove in assenza di controlli potrebbero arrivare anche armi, droga, clandestini, terroristi e così via. Il capitano di fregata Nicola Latinista è per caso in letargo? E la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane e i Nas dei Carabinieri? Frontiera colabrodo o terzo mondo e discarica dell'Europa?
  
Ogm, don, radioattività, micotossine, glifosato e più chi ne ha più ne metta. Si tratta di “rifiuti speciali” che nell’America del Nord non danno da mangiare neppure agli animali. Il totale fa due milioni e mezzo, ma i conti non tornano. Secondo gli industriali nostrani un anno fa sono state importate complessivamente 2 milioni di tonnellate di grano duro. Probabilmente certi furbacchioni multinazionali non sanno far di conto a Parma e dintorni. Possibile che negli altri porti del belpaese non sia arrivato nulla? Decisamente improbabile. Allora, le cifre vanno aumentate e di parecchio. Così 4 broker internazionali speculano sul buon grano italiano e mantengono al costante ribasso il prezzo. A quando la sovranità alimentare in Italia? Ne va della nostra salute ed economia.

 
riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/unaltra-nave-dei-veleni-scarica-grano.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/litalia-importa-grano-radioattivo.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/litalia-importa-grano-inquinato-e.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/i-crimini-delleni-in-italia.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/12/manfredonia-allevamenti-di-pesci-nel.html

 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 Manfredonia, 30 gennaio 2017, ore 15,30 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

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