6.1.17

CONTAMINAZIONE ALIMENTARE: DAL CANADA ALL'ITALIA

di Gianni Lannes

La nocività ambientale è una strategia fondamentale del sistema di potere. Non è che le persone, a parte la nemesi medica, si ammalano e poi muoiono per caso. Certi prenditori non hanno scrupoli e vedono soltanto il profitto economico. Questi ectoplasmi non hanno pietà dei bambini. Fanno ingurgitare spazzatura industriale straniera agli ignari consumatori italidioti, robaccia avvelenata dal glifosato. Gli italiani sono trattati peggio degli animali, vale a dire alla stregua delle cavie. In Canada il grano duro imbottito di micotossine è per legge un rifiuto speciale. Invece di finire in discarica da più di un decennio approda a poco prezzo sulle nostre tavole, trasformato in pasta tricolore dopo essere sbarcato nei porti italiani sotto la denominazione di mangime per animali. Gli inquirenti se non gradiscono gli invisibili porti minori e non si scomodano troppo, potrebbero fare un salto a Ravenna oppure a Catania o magari a Bari, per accertare l’inquietante fenomeno. Comunque, i controlli latitano da sempre. L’Unione europea ed il governo - che bivacca eterodiretto dall’estero a Palazzo Chigi - non tutelano la popolazione italiana.


Nel vecchio continente l’inquinamento del cibo è imposto dalla legge, o meglio dal “Regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione, del 19 dicembre 2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari” per favorire le multinazionali del cibo spazzatura, a scapito della salute umana:

«Al fine di garantire un livello elevato di salute pubblica, con la presente normativa l’Unione europea (UE) impone dei tenori massimi per alcuni contaminanti negli alimenti. I contaminanti sono sostanze che non sono state aggiunte volontariamente agli alimenti, ma sono penetrate all’interno di questi ultimi in fase di produzione, imballaggio, trasporto e così via… Il regolamento contempla i seguenti contaminanti: micotossine (aflatossine, ocratossina A, Fusarium-tossine, patulina e citrinina); metalli (piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico); monocloro-1,2-propandiolo (3-MCPD); diossine e policlorobifenili (PCB) diossina-simili; idrocarburi policiclici aromatici (IPA);  melammina; acido erucico; nitrati».

Il limite, ovvero il valore di riferimento scientifico deve essere biologico, ossia zero, non dettato da interessi economici. A proposito: dove e di quale materia prima si approvvigionano i vari Barilla, De Cecco, Divella, Casillo eccetera?
Il cibo oltre che un nutrimento necessario, è anche qualcosa di cui si deve aver cura, non mancando fondamentalmente di rispetto a chi se ne nutre. Prima o poi sarà spalancato anche questo vaso di Pandora. E' solo questione di tempo per un'altra imminente Norimberga.

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