23.5.16

DAL RAPIMENTO CERVIA AGLI OMICIDI MASCHERATI

di Gianni Lannes

Il 12 settembre 1990 è stato rapito a Velletri l'ex sottufficiale della Marina Militare, Davide Cervia. Era un tecnico elettronico specializzato nell'impiego dei radar e delle apparecchiature per la guerra elettronica installati sulle fregate lanciamissili della classe "Maestrale" . Infatti aveva frequentato il corso VO 1978/A dal 1 settembre 1979 al 5 settembre 1980 presso Mariscuola - Taranto, il corso sulla centrale di sincronizzazione SN - 7102 (V) 2 nel luglio-agosto 1981 presso la ditta SMA di Firenze nonché il corso di guerra elettronica MM/SL QD nel febbraio-marzo 1982 presso la Società Elettronica di Roma e poi è stato imbarcato sulla fregata "Maestrale" a La Spezia.


 Le medesime apparecchiature radar, centrali di tiro, apparati per la guerra elettronica sono state installate nelle fregate della classe Lupo e nelle corvette, e in ogni caso per l'armamento di altre navi da guerra non italiane vendute a  Perù, Venezuela, Iraq, Libia, Ecuador, Egitto, India, Indonesia, Iran, Malesia, Marocco, Nigeria e Tailandia. Alcuni militari avendo acquisito le stesse specializzazioni di Davide Cervia, avevano ricevuto pressanti e vantaggiose offerte per andare a lavorare in Iraq e in Libia.

Il 26 giugno 1993 il maresciallo capo di seconda classe della Marina, Gianni Petrocchi, di anni 34, di Foligno, uno degli esperti della base militare di Luni (Sarzana), centro elicotteri della Marina, è misteriosamente scomparso. Esistono numerose analogie con la sparizione di Davide Cervia, soprattutto la specializzazione sui radar da combattimento.  

Davide Cervia era uno dei pochissimi operatori, all'epoca, esperti di sistemi d'arma sofisticati, conosciuti quali "guerra elettronica". Esistono elementi e riscontri obiettivi che fanno ritenere plausibile che il signor Davide Cervia sia stato vittima di un rapimento, in relazione al traffico internazionale illegale delle armi tra Stati. Vale a dire: trattative di vendita di missili e di navi da guerra da parte dell'Otomelara a Paesi stranieri, ed anche con la Marina Militare italiana.

Possono essere poste in correlazione al traffico d'armi e di apparecchiature elettroniche, anche prodotte e vendute da aziende italiane, alcune vicende gravissime accadute negli ultimi anni: oltre al rapimento del sergente Davide Cervia, la morte del capitano di fregata Antonio Sini, nell'incendio del traghetto Moby Dick nella rada di Livorno, l’11aprile del 1991; la morte a Lampedusa del maresciallo Sebastiano Landolia nel dicembre 1994; il presunto suicidio, nel luglio 1995, a Roma, del colonnello del Sismi Mario Ferraro; la morte, il giorno prima e in circostanze simili a quelle dell'agente del Sismi, del colonnello Nicola Gigante della Marina militare che aveva rapporti con Otomelara e Alenia proprio come il collega Petrocchi.

Nel marzo 1975 la Fincantieri aveva concluso con il governo libico un contratto per la fornitura di quattro corvette missilistiche da 550 tonnellate ciascuna, dotate di tutte le strutture e gli armamenti di cui erano fornite le navi militari italiane, tra cui Radar Orion 10XMP/1, sistemi IPN-10, sistemi di guerra elettronica INS-IL, sistemi radar RAN1L/X (che riportano alla mente i corsi seguiti dal sergente Davide Cervia).

Davide Cervia, non aveva conseguito una ordinaria qualifica di "addetto alle trasmissioni", ma era un tecnico elettronico specializzato nell'impiego dei radar e delle apparecchiature per la guerra elettronica installate su fregate lanciamissili della classe Maestrale. Egli aveva frequentato il corso VO 1978/A dal 1 settembre 1979 al 5 settembre 1980 presso Mariscuola a Taranto, il corso sulla centrale di sincronizzazione SN-7102 (V) 2 nel luglio-agosto 1981 presso la ditta Sma di Firenze, nonché il corso di guerra elettronica MM/SL QD nel febbraio-marzo 1982 presso la Società Elettronica di Roma e poi era stato imbarcato sulla fregata Maestrale a La Spezia, ottenendo una qualifica che lo annoverava fra i tecnici italiani altamente specializzati - i sistemisti - nelle guerre elettroniche.

Nessun rappresentante dei governi tricolore, che si sono succeduti da quando non è stato più possibile sostenere l'ipotesi dell'allontanamento volontario, ha ritenuto di dover fornire al Parlamento chiarimenti circa gli intenti del proprio dicastero rispetto ai silenzi ed alle omissioni registratesi, né di fornire dati e notizie circa lo stato delle indagini sulla vicenda se si eccettua l'intervento del ministro della difesa pro tempore Salvo Andò, che preferì, nel 1993, affidare affermazioni serissime quali «... la cosa che posso dire è che i nostri servizi, il Sismi, si stanno occupando del caso e che, allo stato delle indagini, ovviamente non è bene tirare fuori tracce, indizi che possono essere utili per questa attività investigativa, perché, sarebbe come bruciare tutto questo e mettere a rischio la vita stessa di Davide Cervia...» alla trasmissione televisiva Mixer della Rai, anziché rispondere alle tante interrogazioni che giacevano in Parlamento. Dichiarazioni poi rivelatesi false.

Ammissioni formali dei vertici della Marina Militare rivelano che gli specialisti in guerra elettronica nel nostro Paese erano solamente sessanta militari in servizio ed altrettanti in congedo all'epoca della scomparsa di Davide Cervia.
La specializzazione in guerra elettronica conseguita da Davide Cervia in Marina può costituire il movente per un rapimento da parte di nazioni interessati all'utilizzo delle particolari conoscenze tecnologiche dall'ex sottufficiale. In questo caso soltanto due nazioni, ovvero Libia e Iraq, possono aver richiesto al Sismi, notoriamente sul libro paga di potenze straniere, il rapimento di un tecnico italiano. Perché il governo italiano e l'apparato di cosiddetta intelligence, che ha portato in Italia nel 2011, protegge, tale Abdel Salam Jalloud, l'ex braccio destro di Gheddafi?


riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/05/davide-cervia-rapito-dal-servizio.html 

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/08/22/jalloud-in-italia.html 

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