18.3.24

CONTROVENTO

 

foto Gilan
 

Non sono le distanze geografiche a separare gli esseri umani. Divisi ma uniti, lontano ma vicini.  Se vuoi volare devi andare controvento...

Gilan

IL CODICE DELLA STRAGE

 

foto Gilan

di Gianni Lannes

A tutta velocità: ecco il nuovo codice della strada, ovvero della strage. "La costruzione del Ponte partirà nell'estate del 2024": parola del ministro Salvini che nello studio della trasmissione di Vespa, illustrava poco meno di un anno fa il plastico dell'opera più gradita alla mafia, dove le strade sono al livello di terzo mondo. Il nuovo codice della strada, appunto, è improntato a più velocità e meno meno controlli, il contrario per salvare vite in strada. Perché il leghista vice capo del governino Meloni ha tanta fretta? 

 

foto Gilan

Quando si stravolge una disciplina di regole che tocca la vita delle persone, la priorità dovrebbe essere la sicurezza: il limite dei 30 chilometri orari nei centro urbani, ma l'Italia non è un paese che ha rispetto per i pedoni e per chi va in bicicletta.

foto Gilan

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2015/11/la-bicicletta-utile-dilettevole.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=salvini
 

LA TERRA PROMESSA

 

 di Gianni Lannes

Sterminio, genocidio e rovine, ovvero crimini contro l'umanità con il sostegno militare dell'Occidente, soprattutto bellico di Washington e la copertura mediatica globale. Dopo oltre mezzo secolo di pulizia etnica, varata nel marzo dell'anno 1948 con il "Piano Dalet", oggi, l'idea che sia ancora possibile la formazione di uno Stato palestinese è patetica illusione o peggio, crudele impostura. Gli effetti della pulizia etnica israeliana innescati dal sionismo criminale di Tel Aviv sono irreversibili: mai uno Stato palestinese sorgerà sulle rovine di Gaza e della Cisgiordania. La sola prospettiva, altamente problematica ma senza alternativa, è quella di uno Stato federale israelo-palestinese, laico ed egualitario.

15.3.24

GOVERNO MELONI: COMPLICE NEL GENOCIDIO DEI PALESTINESI!

 

 

di Gianni Lannes

La Farnesina congela tutti in fondi destinati alla Palestina. L'aiuto del governino Meloni va alla dittatura di Israele: un altro milione di euro in armi a dicembre 2023. In soldoni: ben 15 milioni di euro per armamenti in tre mesi usati dai criminali sionisti nello sterminio del popolo palestinese. I ministri Crosetto e Tajani hanno mentito in Parlamento e all'opinione pubblica. A Gaza martoriata dal macellaio Netanyahu - sostenuto militarmente e politicamente dalla post-fascista Giorgia Meloni - a illuminare la notte soltanto i missili, le bombe e le scintille delle mitragliatrici che portano il nome del Belpaese e quello degli Stati Uniti d'America. Gran parte delle vittime è costituita da bambini. Nella Striscia di Gaza oltre 33 mila persone sono state assassinate dall'esercito di Tel Aviv armato anche dall'Italia, in appena 4 mesi (senza contare migliaia di feriti a vita). Attualmente, quasi due milioni di palestinesi sono condannati alla fame più nera. L'esecutivo Meloni è complice di un crimine contro l'umanità.



Riferimenti:

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=genocidio 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Sudafrica 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=netanyahu 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=israele 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=crosetto 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=tajani 

 


 

14.3.24

IN PRIMA LINEA!

 

 

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https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/

UN PONTE DESTINATO A CROLLARE?

 

Messina - foto Gilan


di Gianni Lannes

Attualmente sono appena sessantotto in totale i rilievi del comitato tecnico scientifico al cosiddetto “progetto aggiornato del Ponte sullo Stretto”. Una frenata ai piani del frettoloso governino Meloni dopo la consegna ai parlamentari della relazione di aggiornamento. “Non sono state fatte prove sismiche, nè quelle per il vento” - ha tuonato ieri alla Camera il parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli. Perché l'incompetente Salvini spinge così tanto per una faraonioca che mal si raccorderebbe alle degradate e carenti infrastrutture viarie in Calabria e Sicilia? Chi sono i padrini del Ponte?

SOSTIENI SU LA TESTA?

 

 

Una visione rivolta al futuro, attenta ai diritti civili, alle battaglie sociali e culturali, alla difesa della Natura. Dal 2012 ad oggi 39 milioni di visualizzazioni. I lettori sono dei meri prenditori?

Prima di tutto le notizie in esclusiva, documentate, riscontrate e approfondite, che hanno rilevanza pubblica, sociale, culturale, politica ed economica. Insomma, un certo modo di fare giornalismo ormai desueto in Italia, con un metodo nel guardare al mondo, senza bavagli né pregiudizi, al servizio dei lettori e non sottomesso a qualche politicante o prenditore di turno.

Un diario internautico - senza pagine pubblicitarie - al servizio dei cittadini che si basa su totale autonomia, legalità, difesa dei diritti, cultura e spregiudicatezza nel narrare i fatti facendo nomi e cognomi dei protagonisti, specie quando il potere vuole tenerli nascosti.

L'espressione di una voce critica equivale all'assolvimento di un impegno civile. Il giornalismo d’inchiesta (ormai latitante nel mondo ma soprattutto in Italia) è utile alla società quando, in modo indipendente e senza condizionamenti, assolve il compito fondamentale di controllare il potere, di mantenere sotto osservazione ogni potere.

COLONIA ITALIA

 

Italia: 13 marzo 2024 - foto Gilan










Italia: 13 marzo 2024 - foto Gilan

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13.3.24

INCANTO DI NATURA!

 

Anemone fior stella - foto Gilan


La bellezza della Natura vive ovunque in un incanto magico: dall'erba al tramonto, dal fiore al cielo. Questa meraviglia nutre il sogno, l'immaginazione, la parola, la fantasia e la poesia della vita...

Gilan

Erba al vento - foto Gilan


 

MOLISE: REGIONE FANTASMA!

 

Termoli - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

di Gianni Lannes

Benvenuti in un luogo meraviglioso depredato dagli uomini. Il Molise non esiste. Come no? Attualmente appare come una gigantesca discarica ecomafiosa a tutti gli effetti, ma non solo. Si tratta soprattutto di un feudo elettorale ossia un mero serbatoio di voti a buon mercato, assediato in terra e per mare dalla brama di profitto. Qui si possono realizzare impunemente speculazioni di ogni genere, a danno del territorio e degli autoctoni che vantano una qualità della vita sempre più al ribasso. Una landa adriatica impervia dalla bellezza struggente e dalla storia mirabolante, abitata da gente mite e laborosiosa. Tuttavia questa è un'area sempre più disabitata e sommersa dai debiti pubblici alimentati dai politicanti locali, prima democristiani poi berlusconiani. A fine 2023 i residenti ufficiali sono appena 289.294. La Sanità pubblica è commissariata da tre lustri e vanta un debito stratosferico per le finanze della minuscola regione, ovvero una cifra che supera i 138 milioni di euro. Non è tutto: il territorio viene usato da alcuni decenni per lo sfruttamento industriale a più non posso (Fiat, Union Carbide sotto mentite spoglie, Sorgenia e così via a Termoli), senza alcuna sicurezza e protezione ambientale. Il fiume Biferno che sfocia tra Campomarino e Termoli, già negli anni '90 era stato ribattezzato in loco non a caso “Inferno”. Quanto ai tesori dell'archeologia una visita all'antica Sepinum rende l'idea della grave situazione a partire dal fallimento politico a gestione clientelare sulla base del familismo amorale.

 

Sepinum - foto Gilan

12.3.24

CLIMA DI GUERRA: I SEGRETI

 


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di Gianni Lannes

Ecco il tabù del momento: fanno il bello e il cattivo tempo a piacimento. Caldo e freddo: inondazioni, carestie e siccità a volontà. Il controllo del clima è un'arma insospettabile, soprattutto quando la gente viene distratta sistematicamente e il pensiero critico annichilito a oltranza. I segreti più saldi e maggiormente pericolosi per l'umanità e per la salute della Terra (pianeta terracqueo) sono quelli sotto gli occhi di tutti. Basta osservare il cielo per rendersene conto e fare attenzione alla contagiosa dissonanza cognitiva. La manipolazione bellica del clima non ha solo una finalità militare strategica o un vantaggio economico, ma si traduce di conseguenza in un sovvertimento artificiale della meteorologia e dunque del ciclo naturale, con una ricaduta sotto forma di gravissimo inquinamento chimico ed elettromagnetico dell'atmosfera, del suolo e del sottosuolo, a danno di tutti gli esseri viventi. L'Italia non è solo una colonia anglo-americana priva di sovranità e indipendenza. Dopo l'accordo firmato da Berlusconi nel luglio 2001 con Bush, l'Italia è diventata uno dei più permissivi laboratori sperimentali a cielo aperto del mondo. Ormai è impossibile negare l'evidenza anche alla Meloni spesso in trasferta atlantica dai padroni. Obiettivi? Potere e dominio illimitato su un'umanità sottomessa e passiva. Se tante persone capissero realmente quello che sta accadendo come reagirebbero in concreto?

 

ASIMMETRIE

 

 

di Gianni Lannes

Un classico globale: due pesi e due misure. In termini di diritto internazionale, la situazione è lampante: la Russia occupa illegalmente l'Ucraina (paese governato da un regime antidemocratico), proprio come Israele occupa illegalmente la Palestina. In un Occidente che difende l'idea di un "un ordine basato sulle regole" (ruled based order) entrambe le situazioni dovrebbero suscitare la medesima disapprovazione generale, almeno al livello istituzionale. Non è affatto così. In un caso gli Stati Uniti d'America e la telecomandata Unione europea sono schierati militarmente al fianco del paese aggredito; nell'altro del paese aggressore.

Fin dai primi giorni della guerra (provocata dalla Nato), il vecchio continente - eterodiretto da Washington - ha spalancato le porte a milioni di esuli ucraini, in uno slancio di ospitalità da far impallidire l'accoglienza offerta ai rifugiati provenienti dall'Iraq, dalla Siria e dall'Afghanistan (nazioni aggredite, bombardate e sfruttate dall'Occidente). Come mai nessuno si offre di accogliere le centinaia di migliaia di abitanti che vorrebbero fuggire da Gaza per salvare la propria vita?

Washington e Bruxelles hanno risposto all'invasione russa adottando sanzioni draconiane contro Mosca: embargo petrolifero, restrizioni commerciali e bancarie, congelamento di beni all'estero, divieto di trasmettere in Europa per Russia Today, eccetera. Appelli al boicottaggio hanno preso di mira atleti, musicisti, registi, scrittori. Sono state annullate mostre, cancellati concerti. Niente di simile per il genocidio perpetrato impunemernte da Israele sotto gli occhi distratti e passivi del mondo. 

IL FASCISMO NON E' MAI MORTO

 


di Gianni Lannes

Un tema di cogente attualità che reprime la libertà, che purtroppo non passa ancora di moda. Il fascismo non è mai morto: è un libro ben documentato del filologo e antichista Luciano Canfora (edizioni Dedalo). Il volume fornisce un notevole numero di documenti, indicazioni bibliografiche e riflessioni argute, a partire dalla nascita del fascismo nel 1919. Ma non parla solo del neofascismo del partito e del governo Meloni, anche di quanto il regime, terminato ufficialmente il 25 luglio 1943 che sprofondò l'Italia in una guerra disastrosa (in termine di morti, sofferenza e distruzione) di cui stiamo ancora pagando e subendo le conseguenze in termini di colonialismo anglo-americano e sionista, ha riverberato effetti su regimi, partiti e nazioni all'estero; Spagna, Argentina, Austria, Germania, Europa dell'Est e così via. D'altronde i sovranisti europei (Finlandia inclusa) sono un pò figli del fascismo. 

 


11.3.24

FEUDO MELONI

 

L'Aquila oggi - foto Gilan

 

di Gianni Lannes

Quasi metà degli aventi diritto non ha votato (affluenza al 52,2 per cento: la più bassa di sempre). Tutto va ben? Nel feudo della Meloni dove regnano i ras post-fascisti delle preferenze e alberga come a Roma un'opposizione politica concretamente inesistente, è proibito tirar fuori fatti imbarazzanti per chi s-governa. Abruzzo: isola felice? Una landa del Belpaese preda di mafie ed ecomafie, luogo di confine e detenzione per i boss criminali a partire dal 1950, una terra di mezzo dove dilaga il degrado ambientale: le aree industriali inquinate non sono state ancora bonificate, come nel caso di Bussi sul Tirino, e i paesi danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 attendono ancora la promessa ricostruzione berlusconiana. In compenso qui alligna l'avida speculazione e cresce la povertà: economica, sociale e culturale. I dati statistici non mentono come i politicanti covidioti di ogni colorazione e i fans anonimi da tastiera. L'Istat prevede che questa regione perderà in media 5mila residenti all'anno nei prossimi due decenni. La situazione demografica è debole: la popolazione in calo. Con la natalità al ribasso e un saldo naturale annuo di ottomila persone si aggiunge già ogni anno una migrazione verso altre regioni di novemila residenti e di quasi 4mila verso l'estero. La popolazione nella cosiddetta età lavorativa è attualmente sotto le 793 mila unità, ma gli occupati sono solo 483mila. Di questi, quelli nella fascia di età 15-34 anni sono appena 103 mila, 120mila sono laureati e 127mila hanno al più la terza media. Con 369mila dipendenti, di cui un quarto a tempo determinato e un sesto a tempo parziale, l'economia regionale appare fragile, nonostante i proclami degli industriali e della giunta targata Marsilio.

8.3.24

8 MARZO: NON E' UN GIORNO DI FESTA!

 

Albero della vita - foto Gilan

L'8 marzo non è un giorno di festa per le donne, piuttosto di lotta per i tanti diritti universali concretamente negati. 

Gianni Lannes

ABRUZZO E MOLISE: ATTENTI ALL' ENEL

foto Gilan

 

di Gianni Lannes

Addio aree protette: attenti all'Enel. Il progetto denominato «Pizzone II» del gestore Enel Produzione s.p.a. nei territori dei comuni di Alfedena, nella provincia di L'Aquila, e Castel San Vincenzo, Pizzone e Montenero Val Cocchiara, nella provincia di Isernia, prevede la realizzazione di un impianto idroelettrico per generazione e pompaggio avente potenza pari a 300 MW, suddiviso in due nuovi gruppi reversibili distinti.

Tale progetto si configura come un potenziamento dell'impianto idroelettrico esistente di «Pizzone», i cui invasi (Montagna Spaccata e Castel San Vincenzo) hanno volumi superiori ai limiti riportati nell'allegato II alla parte seconda del decreto legislativo n. 152 del 2006, rientrando quindi tra gli impianti di competenza statale in materia di valutazione di impatto Ambientale (Via). L'autorità competente sulla procedura di Via è di conseguenza il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (Mase).

L'area interessata dal progetto si trova all'interno di aree appartenenti a siti Natura 2000 o nei pressi di esse. Nello specifico: il Sito di importanza comunitaria (Sic) del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (IT7110205); il Sic Fiume Volturno (IT7212128); il Sic Pantano Zittola (IT7212126); la Zona protezione speciale (Zps) del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (IT7120132); la Zona Speciale di conservazione (Zsc) del Gruppo della Meta (IT7212121); la Zsc delle Cime del Massiccio della Meta (IT6050018); la Zsc di Val Canneto (IT6050020). L'area è inoltre interessata da vincolo idrogeologico di cui al piano di assetto idrogeologico (Pai) e sono presenti aree con pericolo di frana.

ABRUZZO: AUTOSTRADE A PERDERE!

 

A25: svincolo di Cocullo - foto Gilan (8 marzo 2024)


di Gianni Lannes

Ecco le condizioni da ultimo mondo (neanche terzo) italiano. Mentre il governino Meloni-Salvini&Tajani impone a tutti i costi il ponte sullo Stretto e promette lo stanziamento di soldoni pubblici buoni per lo sventramento del Morrone propedeutici all'alta velocità ferroviaria fino a Roma - con danni assicurati e irreversibili a partire dall'acquifero che disseta la Valle Peligna, come se già non bastasse la centrale a Sulmona e il metanodotto Snam fino a Minerbio - le strade statali e autostrade del Belpaese rovinano sempre più. In particolare il trattato autostradale dell'A14 in Abruzzo è da anni un cantiere e nessuno fiata anche dinanzi a incidenti mortali. Ecco un esempio documentato fra i tanti sotto gli occhi di tutti. Pedaggi salati e strutture viarie a rischio. 

 

A25: svincolo di Cocullo - foto Gilan

PIRAMIDI: MAGIA PRIMORDIALE

 
Torino: Museo Egizio - foto Gilan


di Gianni Lannes

La parola egizia heka è superficialmente tradotta con magia, sebbene si riferisca ad un concetto per nulla associabile all'idea di magia in Occidente, attualmente connotata negativamente, considerata come il sottoprodotto di subculture superstiziose e definita in opposizione alla religione. Heka era per gli egizi parte integrante del pensiero religioso in quanto rappresentava l'energia impiegata dal dio primordiale per creare il mondo e mantenere l'equilibrio cosmico fra caos e ordine. Heka era una forza soprannaturale che tutti gli dèi possedevano, ma che in misura minore apparteneva anche ai sovrani e ai defunti e che poteva essere evocata e controllata attraverso precise formule, rituali e oggetti anche da persone comuni. Tale forza era impiegata per prevenire o gestire le situazioni di crisi tipiche dei passaggi di stato: nascita, malattia e morte.

Torino: Museo Egizio - foto Gilan
 

Grandiose, misteriose e ancora inspiegabili dopo millenni. Una sola cosa è certa: non erano tombe. È quanto emerge dall'analisi di una letteratura ormai vasta e approfondita. Infatti, sempre più numerose pubblicazioni scientifiche spiegano come le piramidi in Egitto non solo non sono tombe, ma probabilmente neppure costruite dagli antichi egizi. Le piramidi furono costruite secondo canoni stilistici, matematici e architettonici straordinari, meraviglie, che potrebbero essere invece ascrivibili a civiltà ben più antiche di quella egizia. 

Il mammut non era ancora estinto quando si costruivano le piramidi. Ancora prima in Sardegna si edificavano migliaia di muraghi e prima ancora tombe dei giganti. Ancora più antichi gli altari simili a piramidi a gradoni.

7.3.24

ABRUZZO: UN ALTRO SCEMPIO AMBIENTALE DELLA REGIONE

 

foto Gilan

di Gianni Lannes

Ecco il quinto scempio ambientale consecutivo, ovviamente con esclusione di una preliminare valutazione di impatto. Ancora cemento armato: dopo la terraferma ora tocca al mare soccombere. La regione Abruzzo capeggiata dal meloniano Marsilio ha recentemente approvato il terzo lotto delle opere di cosiddetta "difesa della costa" a nord della foce del Torrente Calvano nel comune di Pineto in provincia di Teramo. Tale intervento con sperpero di denaro pubblico si differenzia molto rispetto alle previsioni del primo e del secondo lotto inserite nel piano di difesa della costa perché, invece di prevedere una barriera sommersa ad una distanza di 690 metri dal confine nord dell'area marina protetta Torre del Cerrano - definita nel piano la distanza minima per non compromettere la stabilità dell'area marina protetta - prevede sei setti di scogliere emerse lunghe ciascuna 90 metri, a 100 metri dalla riva e poste a solo 200 metri dal confine nord dell'area marina protetta sulla carta.

L'ITALIA NON RISPONDE E MUORE UN RAGAZZO!

 

Mediterraneo - foto Gilan

 

di Gianni Lannes

Sea Watch: l'Italia non risponde. E così perde la vita un ragazzo di appena 17 primavere nella stagione del disamore. Quando si spezza una giovane esistenza muore l'umanità.

Drammatico soccorso per la nave Sea Watch 5: ieri ha chiesto urgentemente alle autorità italiane l'evacuazione medica per 4 naufraghi in gravi condizioni di salute. La prima richiesta diramata intorno all'ora di pranzo. Dopo circa due ore, e senza che nessuna autorità italiana avviasse un'operazione di salvataggio verso un ospedale, un ragazzo di 17 anni è morto a bordo: " I nostri team lo avevano trovato in stato di incoscienza nel ponte inferiore di un'imbarcazione alla deriva nel Mediterraneo. Con lui viaggiavano circa 50 esseri umani su un barcone a due ponti, inclinato su un lato. Tra i naufraghi salvati diversi mostrano disidratazione e ustioni".

Il Missing Migrants Projects ha numerato più di 63 mila vittime in appena dieci anni, senza contare i naufragi invisibili che scompaiono nel nulla. Soltanto nel Mediterraneo sono state almeno 3.129 le vittime nell'anno 2023: migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l'Italia.